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Biennale d’Arte Islamica 2025 a Jeddah: Giò Forma e OMA firmano padiglioni e scenografia

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La Biennale d’Arte Islamica 2025 a Jeddah rappresenta un evento di rilievo nel panorama artistico internazionale, celebrando la ricchezza e la diversità delle arti islamiche attraverso un dialogo tra passato e presente. Organizzata dalla Diriyah Biennale Foundation, questa seconda edizione si svolge dal 25 gennaio al 25 maggio 2025 presso il celebre Terminal Hajj dell’Aeroporto Internazionale King Abdulaziz, un luogo simbolico per i milioni di pellegrini musulmani diretti ogni giorno a La Mecca e situato nella seconda città per dimensioni dell’Arabia Saudita, affacciata sul Mar Rosso.

alt: "materialiedesign_biennale_jeddah_arabia_saudita_2025-indeart photocredits.jpg"Photo Credits: Inside Art

Il tema di quest’anno, “And All That Is In Between” (versetto ricorrente nel Corano che si riferisce alla Creazione), esplora le intersezioni tra tradizione e contemporaneità, mettendo in luce come le arti islamiche abbiano influenzato e continuino a plasmare le culture globali. Il percorso della mostra si snoda tra 5 padiglioni, oltre 500 installazioni e opere che, insieme a trenta contributori internazionali, raddoppiano il contenuto rispetto all’edizione inaugurale. Questa ricca collezione offre ai visitatori un’esperienza immersiva, evidenziando la continuità e l’evoluzione delle espressioni artistiche islamiche contemporanee.

alt: "materialiedesign_biennale_jeddah_arabia_saudita_2025_OMA_Photo credits"Photo Credits: OMA

La scenografia dell’esposizione è stata curata dallo studio OMA, che ha creato un percorso che si snoda sotto l’iconica copertura a tenda. Questa disposizione permette una fruizione fluida delle opere, facilitando una connessione profonda tra i visitatori e l’arte. Il progetto di OMA non impone, ma orchestra lo spazio in modo da amplificare la narrazione, valorizzare la sacralità e la storia del Terminal Hajj; l’allestimento connette tradizione e contemporaneità, definendo un flusso espositivo armonico. La rete globale di partecipanti internazionali, tra artisti e istituzioni, arricchisce il dialogo culturale, offrendo una pluralità di prospettive che riflettono la vasta gamma di esperienze e interpretazioni dell’arte islamica. La combinazione di manufatti storici e opere contemporanee stimola una riflessione sul ruolo attuale delle arti islamiche nel contesto globale.

alt: "materialiedesign_biennale_jeddah_arabia_saudita_2025_Photo credits-Marylin Clark72"Photo Credits: Marylin Clark

L’architettura dei padiglioni è stata disegnata dallo studio italiano Giò Forma definendo una sequenza di volumi disposti attorno alla piazza caratterizzata da uno specchio d’acqua riflettente; la vasca crea prospettive nuove e simboliche oltre ad essere il punto centrale che guida i visitatori attraverso la storia e la cultura islamica. L’iconica copertura a tenda, disegnata originariamente dallo studio SOM (Skidmore, Owings & Merrill) nel 1981, è stata integrata nel nuovo progetto per valorizzare l’interazione tra spazi pieni e vuoti, profondità e prospettive. I volumi sono costruiti in pannelli di GRC, realizzati off-site ed assemblati sul posto minimizzando i tempi di lavorazione.

alt: "materialiedesign_biennale_jeddah_arabia_saudita_2025__galleria_scudo_photo_credits"Photo credits: Galleria Scudo

La Biennale d’Arte Islamica 2025 non è solo una celebrazione dell’arte, ma anche un’opportunità per promuovere la comprensione e l’apprezzamento delle culture islamiche. Attraverso mostre, workshop e programmi educativi, l’evento mira a creare uno spazio di apprendimento e scambio, rafforzando i legami tra le diverse comunità e contribuendo a una maggiore consapevolezza globale delle arti islamiche. Arcangelo Sassolino partecipa, come unico artista italiano invitato a questa edizione, con l’installazione monumentale “Memory of Becoming”. L’opera consiste in un disco rotante di 8 metri di diametro, ricoperto di olio industriale che simboleggia l’equilibrio delicato e l’inevitabilità della trasformazione, evocando la fragilità delle connessioni umane.  

Photo Credits immagine di copertina: EAST Architecture

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